giovedì 19 giugno 2014

La mia pozia

E Danilo vide che ció era buono, e disse "sia la Pozia".
E la Pozia fu.
In principio c'era l'esigenza di produrre in casa un cappuccino come al bar, caffé e latte con la schiumetta.
Per il latte furono utilizzate molte tecnologie, a partire da un minifrullino a batteria, poi con il vapore della prima Mokona che entró in casa, per trovare poi la soluzione migliore con il classico, tradizionale schiumalatte.
Per il caffé, si inizió con la moka, seguita poi dal liofilizzato decaffeinato, un po' per velocitá di esecuzione ed un po' per limitare le dosi giornaliere di caffeina.
Infine, per il dopocena, si sostituí il caffé con l'orzo solubile, pratico e ideale per preparare una bevanda calda per scivolare dolcemente verso il sonno.
Nel tempo, al semplice orzo fu aggiunta la cicoria, dal sapore vagamente cioccolatoso, e per finire si giunse alla miscela ideale: orzo e cacao, in proporzione 3 a 1.
La bevanda fu battezzata Pozione, fin quando nostra figlia chiese, con linguaggio giovanilista : Babbo, mi fai la Pozia ?
Tutti in famiglia chiedono la Pozia: Grande e calda al mattino, piccola e calda nei pomeriggi freddi d'inverno, fredda d'estate.
Adesso, la piú grandicella delle nipotine l'ha ribattezzata Latte Nonno (da bere in tazza) per distinguerla dal Latte Mucca (da bere nel biberon).
Vedremo cosa accadrá nel futuro, se lei adotterá il termine standard Pozia o se tutta la famiglia adotterá il termine Latte Nonno.
Vi terró al corrente, carissimi ed innumerevoli lettori.

And Danilo saw that it was good, and said, "Let there be Pozia ." It was the Pozia . In the beginning there was the need to produce a cappuccino at home and in bars , coffee and milk with froth . For milk were used in many technologies , starting with a small battery-powered blender , then with the steam of the first Mokona that went into the house , then to find the best solution with the classic, traditional schiumalatte . For the coffee , they started with mocha , followed by the lyophilized decaffeinated , a little ' for speed of execution and a bit ' to limit the daily doses of caffeine. Finally, after dinner , the coffee was replaced with barley soluble , practical and ideal for preparing a hot drink to glide gently to sleep. Over time, the simple barley was added chicory, with a vaguely chocolatey , and finally it came to the ideal mixture : barley and cocoa, in proportion 3 to 1. The drink was baptized Potion , until our daughter asked, young language : Father , make me the Pozia ? Everyone in the family ask the Pozia : Big and warm in the morning, small and hot in the afternoons cold in winter, cool in summer. Now, the big girl most of the nieces renamed it Grandfather milk ( to drink in the cup ) to distinguish it from cow milk ( to drink in the bottle ) . We will see what will happen in the future if she will adopt the standard term Pozia or if the whole family will adopt the term Milk Grandfather . I will keep you in the know, dear readers

martedì 29 ottobre 2013

Clacson, gomme e freni.

Io non suono mai il clacson. Praticamente.
Al punto che, se mi capita di premerlo mentre sto spostando qualcosa dentro la macchina, faccio un sobbalzo e mi guardo intorno per vedere chi ha suonato.
Guido da 44 anni, ho avuto una ventina di macchine ma sempre con il clacson di serie, quello che fa un beeeep miserello.
Mi sarebbe piaciuto, ogni tanto, avere un clacson impositivo, fuori standard, personalizzato. Ma non ho mai avuto il tempo di sceglierlo/acquistarlo/farlomontare. E poi, visto che non lo uso mai, a che mi sarebbe servito realizzare questo sporadico desiderio ?
A me le gomme durano almeno 70.000 chilometri.
Non faccio mai partenze brucianti, non sgommo, non le faccio stridere in curva, per questo non si consumano. Mia moglie e mia figlia hanno sempre sofferto il ma d'auto, perció mi sono abituato a guidare come gli autisti dei Lord: senza scosse, senza impennate, liscio, come l'olio. E le gomme durano.
Io non freno mai.
Ricorrere al freno mi da fastidio, psicologicamente. Trovo naturale decelerare con il freno motore, scalando le marce, o mollando per tempo l'acceleratore.
Cosí arrivo alle curve giá alla velocitá giusta, a volte applico solo un colpettino, una sfioratina al pedale del freno, e poi accelero durante la curva. Perfino quando mi devo fermare del tutto, a uno stop o a un semaforo, ci arrivo giá pianino.
Anche con la macchina attuale sono arrivato a 140.000 chilometri e il manutentore mi ha detto che ho consumato si e no la metá delle pastiglie dei freni.
Eppure, con tutto ciò, non vado piano, nei percorsi impiego gli stessi tempi che indica il navigatore, che é tedesco e calcola secondo le spericolate medie degli spericolati guidatori tedeschi.

giovedì 3 ottobre 2013

Il mestiere dell' Agente di commercio

Scrivo come al solito, un po' per ingannare il tempo quando non ho niente da fare, un po' per ricordarmi, quando saro' vecchio, di qualcosa che ho vissuto e pensato.
Spero solo di non annoiare le tre o quattro persone che, coraggiosamente, mi leggono.
Il Venditore (detto Agente di Commercio per l'erario), per definizione e' uno che sorride sempre e non si lamenta mai. Chi vorrebbe comprare qualcosa, cioe' investire, da uno che non mostra ottimismo ?
Un cliente ti fa fare chilometri perche' gli interessa qualcosa, glielo spieghi, dice che e' ottimo ma ci deve pensare ? Sorridi e gli dici " ok, ci pensi, sono a disposizione".
Un altro si da arie da manager decisionista ma poi dice che il Capo vuole rimandare all'anno prossimo ? Sorridi e gli dici "Ok, richiamo tra un anno".
Di questi tempi poi, mi devo sorbire come preambolo ad ogni incontro, la tristezza infinita della difficolta' di incassare, della scarsita' di affari, e magari anche del "piove governo ladro".
Oggi, all'ennesimo lamentoso cliente che mi ha fatto fare chilometri per niente, gli ho detto, senza sorridere, "io sto peggio di Lei, vivo di provvigioni, e se non vendo pago le spese di viaggio di tasca mia".
Ha fatto una faccina stupita e costernata "ma come, Lei non ha uno stipendio fisso ?"
No caro, l'Agente di commercio, o se preferisce lo chiami venditore, o piazzista, e' una persona che viene ingaggiata da una ditta a costo zero, magari viene dotato di un biglietto da visita in cui lo si definisce pomposamente Consulente Commerciale, e sara' pagato con una percentuale sul venduto, dopo l'incasso, lavorando quindi a sue complete spese e rischi, e senza cassa integrazione, se la ditta chiude, e senza TFR a fine carriera.
In compenso le tasse le paga tutte, perche' le provvigioni si fatturano, e quindi non si scappa.
Mi inorgoglisce la parola Autonomo, che per me significa aver provveduto alla mia famiglia con le mie sole forze, senza nessun padrone cui obbedire ma chiedere contemporaneamente protezione.
Mi fa imbestialire invece, l'accostamento automatico tra le parole Autonomo e Evasore.
Cosi' oggi, con una frase senza sorriso, mi son preso licenza di far capire, al mio cliente, che Lui, con il suo bell'ufficio, i suoi mobili di mogano, le sue librerie di Codici ed Enciclopedie, i suoi 10 collaboratori e le sue 2 segretarie, e le sue lauree da Dottore Commercialista nonche' Avvocato, a me non e' neanche degno di legarmi le scarpe. E se lui piange perche' deve fare parcelle piu' basse e la situazione politica e' ingarbugliata, figurati io, che ho perso tempo e speso di benzina e autostrada per niente.
Adesso chiudo e vado a visitare un altro Dottore.

mercoledì 4 settembre 2013

Amor di Patria

Quand'ero alle Elementari, in ogni classe c'era la foto del Presidente della Repubblica e la cartina dell'Italia, e ogni sabato i maestri ci mettevano in fila nel corridoio. Uno di loro portava la bandiera, e cantavamo in coro l'Inno di Mameli.
Sull'Attenti, orgogliosi di essere Italiani, orgogliosi dei nostri avi, da Cincinnato a Giulio Cesare, da Dante a Cristoforo Colombo, fino a Garibaldi, agli studenti di Curtatone e Montanara, ai nostri nonni che avevano vinto la prima Guerra Mondiale.
Del dopo... non si sapeva niente, erano cose che solo gli adulti sapevano.
Negli anni sessanta il sentimento dell'Amor di Patria cominciò a sparire.
Dovunque, il potere più grande è quello della comunicazione, e sono sempre poche decine di persone che gestiscono questo potere, assecondate da alcune migliaia di scrittori, filosofi, professori, giornalisti, attori in genere della cultura.
Succede così da sempre. In ogni Popolo e in ogni momento della storia umana, il 5% delle persone riesce a cambiare il modo di pensare, i costumi ed il comune sentire di tutti gli altri.
E così, negli anni sessanta, mentre la Democrazia Cristiana continuava a fare affidamento sulle prediche dai pulpiti, il Partito Comunista Italiano fu più svelto a comprendere la forza dei nuovi mezzi di comunicazione e ad egemonizzare la cultura.
L'Inno di Mameli diventò, nel comune sentire, una marcetta brutta nella musica e retorica nelle parole, vuoi mettere Bella Ciao !
E la Bandiera Tricolore diventò il simbolo delle guerre del Re, dei Padroni e dei Fascisti, vuoi mettere la Bandiera Rossa che porterà la libertà a tutti i popoli del mondo !
Del resto, anche a livello politico, in quegli anni il tricolore era solo nella fiamma del Movimento Sociale, appunto erede del fascismo, e nello stemma del Partito Liberale, giusto 4 gatti con un leader triste e dal nome triste : Malagodi.
Pian pianino, si arrivò al punto che se qualcuno esponeva il tricolore sul balcone si beccava del fascista, l'Inno di Mameli era a malapena suonato alla sfilata del 2 giugno o alle Olimpiadi o alle partite della Nazionale,  e il pubblico non lo cantava nè faceva silenzio, i giocatori continuavano a sgambare, sputacchiare e masticare gomma.
Poi ci fu un incredibile cambiamento, un'esplosione collettiva di Amor Patrio: nel 1982 l'Italia vinse il campionato del mondo di calcio, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini cantò sull'Attenti, sventolò la bandiera, e siccome era un ex Partigiano nessuno potè dargli del fascista.
Potenza di un comunicatore ! Potenza dei mezzi di comunicazione ! In quattro e quattr'otto il popolo italiano tornò a rispettare la bandiera e a cantare l'Inno, trovandolo perfino bello.
E l'Amor di Patria fu catturato come "valore positivo" da chi gestisce la comunicazione, commerciale e politica.
Infatti, più avanti, Berlusconi creò Forza Italia e mise il tricolore nel simbolo, e dopo di lui altri partiti fecero lo stesso, perfino il PD ha rinunciato alla bandiera rossa per tingere di tricolore la sua sigla.
Da sentimento sporadico, limitato allo sport e alla politica, l'Amor Patrio tornò sentimento popolare nel 2006, quando i nostri calciatori vinsero ancora una volta il Campionato Mondiale di Calcio.
Gli Italiani in Patria e all'Estero sventolarono il tricolore fuori dai finestrini delle auto, giovani smaliziati e plurilaureati non si vergognarono di cantare a squarciagola le parole obsolete e bugiarde dell'Inno: siam pronti alla morte, siam pronti alla morte, l'Italia chiamò: SI !!!
E se non cantavano l'Inno, cantavano "L'Italiano" di Toto Cotugno.
Ma anche l'Amor di Patria subisce alti e bassi, come tutti i sentimenti, a seconda che i padroni della comunicazione ci facciano guardare le cose dal punto di vista del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
In questi tempi, molti Italiani dicono di vergognarsi del proprio Paese, ed elencano tutti i motivi di vergogna: mafia, corruzione, disorganizzazione, volgarità, degrado...
Per farci vedere il bicchiere mezzo vuoto, sono arrivati a far cantare il povero Toto Cotugno a Sanremo con la faccia triste, appollaiato su un trespolo come un vecchio pennuto, con il coro dell'Armata Rossa alle spalle, immerso in una luce da obitorio, e cosi' "L'Italiano" da canzone scanzonata e' diventato un canto greve, da funerale.
Alle ultime elezioni, qualcuno ha promesso un'Italia più desiderabile, tutto il contrario di quella di cui siamo spinti a vergognarci.
Ne deduco che, in caso di vittoria, i padroni della comunicazione siano già pronti a far vedere al popolo il bicchiere mezzo pieno, ed allora, di punto in bianco, si scoprira' che non esiste degrado ma solo testimonianze di un passato che non vogliamo più, che non esiste la volgarita' ma solo la schiettezza popolana, che la disorganizzazione e' in realta' il modo polifunzionale di approcciare contemporaneamente tutti gli aspetti di ogni questione, che la corruzione non esiste più e quindi magistrati e finanzieri smetteranno subito di intercettare e inquisire, e la mafia..... Beh, basta spiegare nelle scuole di ogni ordine e grado che la mafia è una brutta cosa e nel giro di qualche decennio la mafia si estinguerà per mancanza di seguaci.
Ma questo è Amor di Patria politico, non scalda veramente il cuore di tutti, solo di quelli che seguono la politica "da dentro".
Per una nuova esplosione popolare, ci vuole che l'anno prossimo Napolitano voli in Brasile, al alzare la Coppa del Mondo, e l'Amor di Patria gonfiera' di nuovo il petto di tutti gli Italiani.
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